La nostra avventura alla ricerca di un luogo magico e pittoresco è cominciata salendo gli scalini all’interno del Museo di Villa Bardini. Con Caterina, mia figlia, ci trovavamo sulla collina di Firenze nel quartiere dell’Oltrarno, dove dalla Terrazza della Villa abbiamo potuto ammirare un paesaggio meraviglioso, così vicino alla città che Caterina cercando di allungare le mani, le sembrava quasi di poter sfiorare le torri, le cupole e le case di Firenze. Il silenzio ci circondava e il traffico della città sembrava molto lontano.
Lasciando la terrazza panoramica e camminando lungo il vialetto alberato del parco, abbiamo raggiunto il Kaffeehaus, un tradizionale edificio nato nel Settecento per prendere il caffé e la cioccolata in tazza, bevanda tipica dell’aristocrazia. L’istinto di mia figlia l’ha portata a correre finalmente in quella terrazza di fronte al Kaffeehaus, senza dover più prestare attenzione alle macchine e ai motorini, che invadono il centro della città. Si sentiva libera di correre e volare come una farfalla. Discendendo sotto il pergolato di Glicine, che fioriscono tra maggio e giugno ogni anno, lungo 70m. Il profumo intenso del fiore e il suo colore viola chiaro perlaceo ci hanno permesso di ritrovarci, così vicini l’uno all’altra in un caldo abbraccio, un momento magico che abbiamo immortalato in una fotografia.
Sulla nostra sinistra ammiravamo la scenografica scalinata barocca, così da percorrere l’ultima parte. Il tempo mutevole con le nuvole grigie da un lato e il cielo azzurro dall’altro ha lasciato filtrare la luce su alcuni angoli del Giardino, così scendendo si è creata l’illusione di scivolare in un effetto ottico che cambiava la prospettiva del paesaggio.
Un’esperienza in famiglia o con amici, ma anche da soli alla ricerca della pace dei sensi.