All’interno di uno dei principali musei fiorentini, l’Ospedale degli Innocenti, è allestita una mostra temporanea dell’artista, grafico e incisore olandese Maurits Cornelis Escher. L’artista é conosciuto per le sue xilografie matematicamente ispirate, litografie e mezzotipi che giocavano con percezioni e illusioni grafiche.
Avendo già visto una delle sue mostre al Chiostro del Bramante a Roma nel 2015, non potevo perdere quest’occasione e insieme a Viola nel marsupio, ci siamo avventurate nelle immagini e nei disegni di Escher, nei paesaggi innaturali, nelle realtà deformate dalla prospettiva impossibile.
Il primo orfanotrofio in Europa, l’Ospedale degli Innocenti racconta la storia dei tanti ragazzi e ragazze, che vi hanno vissuto. La loggia classica della sua facciata, su disegno rinascimentale di Brunelleschi, ci ricorda molte incisioni del maestro olandese che giocano con illusioni ottiche e percezioni visive.
Grazie alle installazioni della mostra, abbiamo sperimentato una visione distorta della realtà di Escher, che ritroviamo nei suoi disegni originali, frutto di una fantastica creatività. La sensazione ingannevole delle sue incisioni con luoghi immaginari, palazzi, scale, animali che scompaiono e riappaiono in un intreccio di forme con colori e sfumature diverse in prospettive metafisiche rivela una combinazione di arte e geometria. Sentirsi parte dell’opera guardando allo specchio in uno spazio virtuale, ha un rapporto diretto tra noi e l’immagine, lasciando un sorriso sul volto di Viola.