Mentre entravamo all’interno del Museo Galileo insieme a mia figlia Caterina, una domanda sorse spontanea: “Chi era Galileo Galilei?”
Sorprendentemente, la sua risposta iniziale si limitò a considerare Galileo come uno “scienziato”.
Tuttavia, approfondendo la sua straordinaria personalità, limitata non esclusivamente alla scienza, abbiamo scoperto nel nostro viaggio all’interno del Museo che Galileo Galilei era un astronomo luminare, un fisico visionario e un inventore ingegnoso. I suoi profondi contributi e il suo spirito aprirono la strada all’epocale rivoluzione scientifica, innescando un’era di trasformazione all’inizio del 1600. Creò le fondamenta su cui furono costruite le meraviglie della scienza moderna.
Attualmente, questo Museo custodisce una vasta collezione di oltre mille pregiati apparati scientifici e astronomici, un tempo cari sia ai Medici che successivamente ai Lorena. I primi, realizzarono la Sala delle Carte Geografiche all’interno di Palazzo Vecchio, lo Stanzino della Matematica degli Uffizi e l’Accademia del Cimento e furono ardenti campioni dell’esplorazione scientifica; così da istituire quello che oggi è il Museo della Specola, dove sono esposte pregevoli cere anatomiche, che riaprirà il 22 febbraio 2024, dopo quasi 3 anni di lavori.
Il fascino dell’osservazione dei corpi celesti e della vasta distesa dei cieli ha incantato l’umanità fin dai tempi antichi, affascinando in particolare le menti degli egiziani.
Attraversando le sale del Museo con le mappe e i mappamondi delle terre scoperte fino al XVI secolo, il nostro viaggio ci ha portato dalla transizione del sistema tolemaico alla rivoluzionaria teoria eliocentrica di Galileo.
Fu un visionario del suo tempo, spiegò l’eliocentrismo attraverso la meravigliosa invenzione del suo telescopio, esposto all’interno del museo, adornato con le sue lenti originali.
La sua comprensione che il nostro sistema solare ruota inequivocabilmente attorno al sole radioso, ha illuminato la nostra conoscenza del cosmo.
All’interno della sala adornata dallo splendente busto di Galileo, ci siamo imbattuti in un notevole assortimento di strumenti scientifici, accompagnati da una rivelazione inaspettata: il dito medio conservato in una teca dello stesso Galileo, un manufatto particolare e raro all’interno di un museo scientifico.
Nonostante una vita piena di difficoltà, fu solo quasi un secolo dopo la sua scomparsa che gli fu conferito il privilegio di un sacro sepolcro nella Basilica di Santa Croce a Firenze, definita da Ugo Foscolo “Pantheon delle itale glorie”.
L’ultima sala a piano terra svela una collezione di macchine interattive con cui Caterina ha avuto il privilegio di confrontarsi in prima persona, approfondendo le intuizioni di Galileo sulla fisica. Questa sezione del museo estende un invito a tutti i bambini e ragazzi, offrendo loro l’opportunità di intraprendere un coinvolgente viaggio di sperimentazione, di sentirsi un po’ scienziato.
Vivete il fascino del Museo Galileo in famiglia con una guida e non perdete l’occasione di entrare nella Basilica di Santa Croce e vedere la tomba di Galileo.