Immersi nell’incantevole atmosfera del Carnevale fiorentino, non si può trascurare l’opportunità di abbandonarsi alle ineguagliabili delizie offerte dalle rinomate pasticcerie e panetterie della città. Tra queste ce n’è una assolutamente da provare: la Schiacciata alla Fiorentina.
Questa specialità culinaria fiorentina, adornata da un’accattivante fusione di sfumature bianche e dorate, emana un aroma paradisiaco e vanta una notevole morbidezza. A differenza della sua controparte salata, questo dolce, un tempo, era ricoperto di lardo e “siccioli” – prelibato grasso di maiale fritto ed essiccato, detti anche ciccioli – nel rispetto della tradizione carnevalesca. Le sue origini storiche risalgono all’antica “stiacciata unta“, come descritta dall’autore “Petroni” nel suo libro della vera Cucina Fiorentina.
Diversamente dalle tradizionali Schiacciate toscane, tipicamente gustate a Pasqua piuttosto che a Carnevale, la variante Fiorentina emana un fascino unico con la sua bassa statura e la forma distinta. Si ritiene che il suo nome derivi da una tradizione di incorporare una copiosa quantità di uova, delicatamente “schiacciate” alla perfezione. Secoli fa, al termine del periodo quaresimale, ci si trovava di fronte al compito di utilizzare il surplus di uova accumulate.
Come si riconosce la “Schiacciata alla Fiorentina”?
Nel cuore del suo contorno quadrato si trova un disegno del famoso Giglio di Firenze, graziosamente realizzato con cacao in polvere, mentre a circondare questo capolavoro c’è una delicata spolverata di zucchero a velo.
All’apparenza questo dolce può sembrare facile da preparare, ma dietro il suo aspetto semplice si nasconde un processo di lievitazione che gli conferisce una tenerezza senza pari e un profumo incantevole, dovuto all’infusione delle scorze d’arancia grattugiata.
Secondo Luciano Artusi, rinomato scrittore e gastronomo dell’Ottocento, la genesi di questa intramontabile prelibatezza può essere fatta risalire al XVIII secolo. In quell’epoca, le monache del convento detto delle Murate, situato in Via Ghibellina a Firenze, preparavano questo dolce e lo chiamavano “Schiacciata delle Murate”. È curioso notare che anche dopo la soppressione del monastero nel 1808, e fu trasformato in carcere, questo dolce rimase nella tradizione, essendo presentato come ultima indulgenza alle anime sfortunate condannate a morte. Al giorno d’oggi è emersa un’abbondanza di schiacciate alla fiorentina in vari gusti, per soddisfare anche i palati più fini. Alcune sono adornate di panna montata, altre di deliziosi strati di crema o cioccolato…
Per quasi due decenni, Firenze è stata il palcoscenico privilegiato di una delle competizioni più durature del settore della pasticceria, attirando partecipanti rinomati come “Pasticceria Giorgio”, Caffé Gilli, Forno Becagli, Forno Pugi e molti altri. Non perdetevi la possibilità di fare un Food Tour e provare le specialità locali, sarà un’esperienza “gustosissima”!