Oltre a visitare i monumenti, i musei e le chiese di Firenze, scoprite gli angoli nascosti della città, un’oasi nel centro storico che lascerà tutta la famiglia a bocca aperta.
Una caccia al tesoro ci ha permesso, insieme con mia figlia Caterina, di scoprire e svelare i segreti dell’Orto Botanico di Firenze.
Un luogo ideale per trascorrere dei momenti di relax, per immergersi nel verde lontano dai rumori della città, sentendosi liberi di passeggiare nel giardino.
E’ il terzo Orto Botanico universitario più antico al mondo e si trova, vicino al Duomo di Firenze e alla Galleria dell’Accademia.
Con quasi 5 secoli di storia, chiamato anche Giardino dei Semplici, poiché è stato creato come orto per le piante medicinali, appunto i “Semplici”, annovera una collezione di 4200 piante (molte in vasi di terracotta) e più di 150 alberi diversi.
Cosimo I de Medici, che tra il 1543 e il 1545, fondò in città come Firenze e Pisa, gli Orti Botanici, nutriva interesse e amore per il mondo della natura, sia dal punto di vista officinale, in una città che non aveva un sistema fognario, che ornamentale. I suoi studi di scienze naturali promossero in Toscana un vero e proprio “Rinascimento Botanico”.
Finalizzato all’insegnamento accademico e a laboratorio sperimentale, fin dall’inizio, oggi il Giardino dei Semplici possiede una vasta collezione di agrumi, con 60 esemplari, tra cui il limone cedrato, la melarosa, il pommelo ed è stata reintrodotta recentemente la “Bizzarria”, una pianta rara che è un po’limone, un po’arancia e un po’cedro, descritta in taccuini del 1600, fu ritenuta per lungo tempo scomparsa.
Tra gli alberi monumentali, si trova quello più antico un Taxus Bacchata, che ha 303 anni, mentre quello più alto raggiunge quasi i 30 metri di altezza.
I 2,3 ettari di estensione ( quasi 6 acri) comprendono anche una serra riscaldata per le piante tropicali, dove con mia figlia Caterina ci siamo divertite a trovare la pianta del Cacao e del Caffé, e una serra fredda per le piante che non necessitano di temperature troppo elevate.
Ma la parte più affascinante della nostra visita è stata, l’osservazione, all’interno di una delle serre, delle piante carnivore. Anche se dal nome potremmo dedurre che siano piante spaventose, in realtà sono piccole e verdi, dotate di peli sulle foglie, che fungono da gabbia per gli insetti, utilizzano degli enzimi per digerirli.
Non perdete l’occasione di scoprire un luogo magico, accompagnati da una guida vivrete un’esperienza indimenticabile!